Golias rivista n°65 mars/avril 1999 pp 44-47; riproduce qui con la loro gentile autorizzazione.
La strada néocatéchuménal: l'agitazione gioco del Vaticano
Le comunità della Strada néo-catéchuménal hanno sfornato nel mondo intero. Dispongono di una struttura centralizzata ed efficace al tasso di crescita vertiginosa. Ma fino ad adesso, queste comunità sembrano essere riuscite a convincere il Vaticano che la loro organizzazione non esisteva in quanto tale! Ciò che non ha impedito tuttavia il loro catéchèse qualificato di eretico per numero di periti di essere approvata dalle più alte istanze ecclesiali. Nel 1990, Jean-Paul 11 riconosceva ufficialmente la Strada néo-catéchuménal come un itinerario di formazione cattolica valida per la società attuale ed i tempi presenti ". Ritorno sulle condizioni di uscita di un movimento diventato incontrollabile. E su 20 anni di ipocrisia istituzionale.
Si può che il Vaticano ignora tutto dell'intensa rete di coordinamento della Strada néocatéchuménal al livello mondiale? O preferisci egli ferro
mare gli occhi? Comunque sia, la Strada néo-catéchuménal continuo di applicare i suoi metodi così spesso contestati senza dovere rendere dei conti a che che si sia. Il suo organigramma è abbastanza semplice. Cinti della stessa aura che i Focolari ed i Memores Dei di Comunione e Liberazione, le catechiste della Strada néo-catéchuménal, in maggioranza celibi, ne costituiscono le personaggi chiavi. Anche se le sue visite sono distanziate, la catechista che evangelizza una comunità ha autorità su lei e serve di legame tra lei e le direzioni centrali. Ogni comunità chiama dei responsabile della gestione del quotidiano. Le catechiste itineranti si rendono in squadre nelle regioni per propagare lì il messaggio della Strada néo-catéchuménal. Come una piccola comunità ecclesiale itinerante, ogni squadra comprende una coppia sposata con, i suoi bambini, un giovane uomo ed un prete. (1)
In ogni paese di missione, l'autorità suprema è dévolue alla squadra nazionale che coordina le attività al livello locale ed assicuri il collegamento diretto con Kiko Arguello e Carmen Hernandez, i due fondatori che risiedono a Roma. I gruppi itineranti del mondo intero si riuniscono una volta per anno per una cessione di riciclaggio. Come per i Focolari e Comunione e Liberazione, l'espansione del movimento e la moltiplicazione delle sue attività autonome non manca di rendere le sue strutture sempre più complesse.
Finora, le comunità della Strada néo-catéchuménal sembrano essere riuscite a convincere il Vaticano che non esistono in quanto organizzazione! Ancora più strano: il loro catéchèse, tuttavia condannato come eretico, corriera che reca offesa ai fondamenti del tu cattolico, per esempio nei campi della transustanziazione e del Riscatto, è stata approvata dalle più alte istanze ecclesiali.
Ai suoi inizi, il movimento aveva attirato l'attenzione dell'arcivescovo di Madrid, Mgr Casimiro Morcello. Il lavoro di Kiko Arguello e Carmen Hernandez tra i poveri e gli zingari del bidonville di Palomeras Altas l'aveva impressionato. Alla loro torre, Kiko e Carmen gli avevano chiesto di intervenire quando la polizia minacciava di demolire delle capanne nel quartiere dove abitava Carmen. Testimone della vita di preghiera che avevano suscitato tra le persone che li cingevano, l'arcivescovo aveva pregato il prete della loro parrocchia di mettere la sua chiesa a loro disposizione per la loro celebrazione eucharistique settimanale. Mentre di numerose parrocchie avevano cominciato a protestare contro le celebrazioni della Strada néo-catéchuménal...
Corredato di un prete di Siviglia, Kiko Arguello andò con Carmen Hernandez a Roma nel 1968, provvisto di una lettera di introduzione vicino al cardinale dell'Acqua, all'epoca cardinalvicaire della diocesi di Roma. Questo li autorizzò a cominciare il loro catéchèse purché il curato della parrocchia desse loro il suo accordo. Dopo gli inizi difficili, la comunità della parrocchia dei Martiri canadesi a Roma vive il giorno, presto ininterrotta per altri.
Il primo incontro al Vaticano data dell'inizio degli anni settanta, quando uno dei vescovi ausiliari di Roma si preoccupò dei riti di esorcismo praticato all'epoca delle riunioni della Strada néocatéchuménal. Segnalò il movimento all'attenzione della Congregazione del culto e dei sacramenti che veglia sulle pratiche liturgiche. Kiko Arguello fu sommato di comparire davanti ad una commissione presieduta dal segretario della Congregazione e comprendendo degli specialisti che, poco tempo prima, avevano collaborato al collocamento al punto dell'Ordo initiationis christiani adultorum (OICA), il catéchèse ufficiale della chiesa per gli adulti che si preparano al battesimo.
La Congregazione giudicò che si poteva permettere - stesso raccomandare l'inclusione di certi dei riti contenuti nel catéchèse della Strada néo-catéchuménal, in via di pubblicazione, nelle cerimonie di battesimo per adulti. Andò fino a pubblicare delle Considerazioni concernente il capitolo 4 dell'OICA. in che si poteva leggere
Nate a partire - di Madrid, i "comunità néo-catéchnménales" ne costituiscono un modello esemplare.
L'inchiesta non era stata visibilmente, molto seria. Le cerimonie ufficiali della Strada in presenza di I'évêque probabilmente le uniche di cui la Congregazione ebbe conoscenza - sono solamente la parte visibile dell'iceberg. Che cosa ne è spesso degli scrutini spietati, delle confessioni in presenza della comunità che si svolge a porte chiuse? Che è egli anche dei metodi,
alcune strategie messe in opera per la Strada néo-catéchuménal?
Problema delicato se ne è, il catéchèse lei stessa diventò poi sottomesso ad esame. La Strada néo-catéchuménal ebbe la fortuna di vedere questa inchiesta confidata dalle autorità ecclesiali ad uno dei suoi simpatizzanti. Fin dal loro primo incontro, il cardinale dell'Acqua li aveva messi in rapporto col vicario generale della sua diocesi, monsignore Ugo Poletti,
uno di loro primi protettivi. Una delle ragioni importanti dell'espansione folgorante della Strada néo-catéchuménal in questa diocesi, tiene al fatto che Mgr Poletti succedè all'inizio degli anni settanta a Mgr dell' Acqua. Appena chiamato cardinale, Mgr Ugo Poletti li mise in contatto con Mgr Guilio Salimi, allora direttore del Servizio del catéchèse della diocesi di Roma. Diventato un alleato indefettibile della Strada néocatéchuménal, Mgr Salimi è vescovo ausiliare di Roma e rettore del primo e del più grande seminario dalla Strada néo-catéchuménal al mondo, Redemptoris Madre, attualmente situato nella periferia della Città eterna.
Malgrado il sostegno considerevole di cui beneficiava in alto luogo, la Strada néocatéchuménal non aveva di cesso di vedere le sue pratiche liturgiche strigliate nelle parrocchie. Abile stratega, Mgr Poletti mandò allora i capi della Strada néocatéchuménal davanti alla Congregazione del clero, competente in materia di catéchèse. Caso? lo schienale fu confidato a Mgr, Massimino Romero, una vecchia conoscenza della Strada néo-catéchuménal che aveva sostenuto già in Spagna del tempo dove faceva il vescovo di Avila.
Il conto reso di Kiko Arguello mostra bene a che punto recalcitrava a sottomettere vaticane in questione alla Congregazione i testi su che rimettono il catéchèse del movimento. I1 si sforzava allora a minimizzare ne la portata: Abbiamo spiegato che si trattava delle semplici riproduzioni al ciclostile non corrette per evitare un insegnamento troppo raggelato. Si trattava di schizzi, dato che non desideravamo formare delle catechiste che si accontentano di ripetere dei testi scritti da altri. " Kiko Arguello ha pretendere bello il contrario, delle catechiste hanno confermato, dopo, che le pagine ciclostilate contenevano parola a parola l'insegnamento prodigato all'epoca delle riunioni. Altra parte, un certo numero di testimoni indipendenti segnala che le catechiste si provano senza tregua gli uni gli altri per assicurarsi che ripetono correttamente il catéchèse promosso...
In dispetto delle proteste di Kiko, il Congregazione vaticane esigè tutti i documenti. Secondo il rapporto ufficiale, gli furono rimessi, non senza timore. Di nuovo, fa stupendo, il dicastère romano non trovò niente a ridire. E come la prima volta, si approvò dei testi senza che la "struttura" dottrinale e teologica non fosse presa in considerazione, ancora meno rimessa in questione.
Nel 1986 la Strada néo-catéchuménal subisce il suo controllo più rigoroso. Convocato dalla Congregazione della dottrina della fede diretta dal temibile cardinale Ratzinger, Kiko dovette rispondere ad un questionario portante sull'ermeneutica, l'interpretazione dei testi delle Scritture, la teologia pastorale e la dottrina. II è a notare che, per la circostanza, si era vietato esplicitamente a Carmen, più versata in teologia di Kiko, di accompagnare questo. Poi, corredato di un teologo della sua scelta, Kiko ebbe un colloquio col cardinale Ratzinger in persona. All'epoca di questo incontro, racconta, ci dice che aveva esaminato tutto, che aveva fatto delle ricerche e voleva aiutarci. Bisogna ricordarsi che il papa aveva fatto in quel momento già parecchie visite ufficiali alle comunità dalla Strada néo-catéchuménal a Roma e non aveva nascosto il suo entusiasmo per il movimento. Ed anche se non avevano ricevuto di istruzioni in buone ed avevano dovuto forma, il cardinale Ratzinger ed i colleghi del suo dicastère ne erano informati. Kiko Arguello, certamente, lo sapeva anche. Approfittò dell'opportunità per sollecitare questo di cui il movimento aveva il più bisogno a questa epoca: un'approvazione del movimento per il papa sotto una forma o un'altro per tagliare corto a tutte le critiche. Kiko avrebbe voluto ottenere un breve pontificale ma gli si rispose che questo genere di certificato era caduto in desuetudine. Il papa preferì designare Mgr Corde del Consiglio pontificale per i laïcs come il suo rappresentante personale. Aspettando, l'organizzazione della Strada néo-catéchuménal restava un argomento tabù. Nel settembre 1990, il voto di Kiko fu esaudito infine: in un documento scrive, il papa riconosceva la Strada néo-catéchuménal. La forma di questa riconoscenza era inedita. Difatti, è in una lettera personale a Mgr Corde che Jean-Paul II scriveva
Riconosco la Strada néo-catéchuménal come un itinerario di formazione cattolica valida per la società attuale ed i tempi presenti. Sebbene inviata a Mgr Corde, la lettera incita i vescovi locali a riservare buona accoglienza alla Strada néo-catéchuménal
" Anche, auguro che i miei Fratelli nell'episcopato vogliano, di concerto coi loro preti, tenere in stima ed incoraggiare questa impresa in favore della nuova evangelizzazione, così che possa essere realizzata conformemente alle direttive dei fondatori, in un spirito di servizio all'ordinario del luogo [= il vescovo], in comunione con lui e nella cornice dell'unione di ogni chiesa particolare con la chiesa universale."
L'allusione esplicita alle direttive dei fondatori serve qui ad avvertire ogni alterazione della "purezza" del messaggio della Strada néo-catéchuménal. Mentre l'ultima frase sembra mettere i vescovi locali sotto pressione suggerendo che, se capitasse loro di rigettare le comunità della Strada néo-catéchuménal, non sarebbero in fase con la chiesa universale che li ha approvati nella persona del sovrano pontefice.
Il papa non si sovraccarica di finezze nel suo elogio del movimento da cui rialza in particolare lo slancio missionario: Delle tali comunità sono egli. segno visibile della chiesa missionaria nelle parrocchie. " Passando completamente sotto silenzio le materie suscettibili di provocare delle frizioni come i metodi messi in opera e la dottrina, Jean-Paul II sembra non avere occhi che per i risultati: ... la nuova vitalità che si manifesta nelle parrocchie, lo slancio missionario ed i frutti della conversione che fanno maturare l'impegno degli itinerante [di queste comunità] e, da poco, il lavoro delle famiglie che evangelizzano le contrade déchristianisées dell'Europa e del mondo intero..., le vocazioni religiose suscitate da questa Strada, che si trattasse del clero regolare o secolare, la fondazione di seminari diocesani che formano dei preti per la nuova evangelizzazione come Redemptoris Madre a Roma. "
È certo domanda della Strada e delle comunità ma non si dice da nessuna parte che si tratta di un movimento o di un'associazione. Da allora, questa lettera serve di biglietto da visita alla Strada néo-catéchuménal. La grande novità di questa lettera del Santo Padre, estasiati Kiko, risiedi nel fatto che riconosce la Strada néo-catéchuménal come iniziazione catéchuménale alla fede cristiana per adulti ed offri di questo fatto alle diocesi un modello concreto di evangelizzazione senza fare ne un ordine religioso, un'associazione o un movimento particolare. II ha tuttavia un certo numero di indizi che sembrano indicare che questa lettera non è passata dai canali ufficiali, siccome lo vuole l'uso per i documenti di questa importanza. Secondo M ` Corde, JeanPaul II gli aveva fatto sentire all'epoca del suo pubblico privato del 25 luglio 1990 che aveva l'intenzione di scrivergli. Si trattava là della risposta ad una richiesta, siccome indicalo l'espressione che accede alla richiesta che mi è stata inviata contenuta nel lettera ellemême del resto. Il tenore della lettera pontificale permette di supporre che M° ` Corde avevano sollecitato un gesto di approvazione sincera per rispondere ai vescovi che si mostravano ricalcitranti. La lettera è datata del 30 agosto 1990. Al Vaticano, come nel resto dell'Italia, tutti sono allora in vacanza. Fuoco il cardinale Pironio, all'epoca presidente del Consiglio per i laïcs e padrone di W' Corde, non prese conoscenza della lettera, una volta questa pubblicato dal suo collaboratore...
La semplice analisi di questa lettera rivela tre indizi di precipitazione, come se il documento era stato rimuginato al vavite prima della fine delle vacanze, in modo da trasformare in effetti questa riconoscenza al hussarde compiuto. Due errori di grammatica mostrano che la lettera non ha seguito il percorso abituale per eliminare ne le scorrettezze e che è stata redatta e è stata rivista unicamente dai no-italiani =. Nella versione italiana originale della frase-chiave sopraccitata, c'è un errore di accordo: ... ricognosco egli Cammino Neo-catechumenale come un itinerario di formazione cattolica, convalidò per il società e per I tempi odierni. " Ora, riferendosi a "itinerario", maschile, "convalidò", femminile, dovrebbe essere anche al maschile (valido). Il secondo errore grammaticale raffigura nel secondo partita della data: al posto di lui 30 Agosto dell'1990 ", avrebbe bisognato dire dell'anno 1990 ".
Una riconoscenza al hussarde
Ma è all'inizio della lettera che si trova l'errore più flagrante. La cofondatrice celibe Carmen Hernandez, sedicente carmelitana scalzata, è chiamato "Signora" (Signora)! Si può che si non abbia potuto trovare nessuno italiano per rileggere il testo e correggere degli errori tanto elementari? Bisogna supporre che solo il papa, Mgr Corde e, eventualmente altri no-italiani come l'onnipotente segretario polacco del papa, abbiano riletto il documento? Così sì, perché questo procedimento? Bisognava fare passare la lettera evitando ogni ingerenza indesiderabile? È anche stupefacente che né l'Osservatore Romano, né Radio Vaticano non fecero l'inferiore allusione a questo documento, mentre dei membri della Strada néo-catéchuménal lavorano in questi due media. C'è stata un'opposizione dentro al Vaticano luimême? L'ufficio stampa del Vaticano non menzionò l'esistenza della lettera che il 19 settembre 1990. Diventa significativo, quando fu pubblicata negli Acta, il repertorio ufficiale dei documenti e discorsi pontificali, una nota in basso di pagina che ne precisava la portata rispetto al potere di giurisdizione dei vescovi locali era sparita per le ragioni misteriose. Eccola: Riconoscendo la Strada néo-catéchuménal come via di formazione cattolica valida, il Santo Padre non ha per niente l'intenzione di dare agli ordinari locali delle istruzioni alle quali sarebbero tenuti di conformarsi, ma solamente di attirare vivamente la loro attenzione sulle comunità della Strada néo-catéchuménal, pure lasciando gli ordinari giudici dei modi di cui conviene rispondere ai bisogni specifici della loro diocesi. "
Si non è lontano qui del rinnegamento formale. Secondo le sorgenti vicine del Vaticano, questa nota aveva per scopo di coprire il papa ed evitargli che non si biasimasse un giorno il suo zelo giudicato eccessivo. È un indizio supplementare dell'esistenza di una potente lobby opposta a questa riconoscenza.
Gonfiata a blocco per una folla di altri gesti di approvazione pontificale, per esempio gli incontri per vescovi, la Strada néo-catéchuménal, attualmente una delle organizzazioni della chiesa di cui la crescita è più brava ma una dei tentata anche più dal fanatismo -, continua il suo piccolo individuo di strada. Senza avere di conti a rendere a proposito della sua struttura interna, del suo contenuto dottrinale, del modo di designazione dei suoi dirigenti, dell'origine delle sue risorse finanziarie apparentemente inesauribili. La Strada può vantarsi di un'influenza certa sul Vaticano
Carmen Hernandez consiglia continuamente il pontefice, loquace talvolta con lui così tardi nella notte che è diventata al di sotto l'ospite regolare di una camera situata gli appartamenti pontificali. Nel 1997 - parecchi giorni prima che la sua decisione non sia resa pubblica -, il papa Jean-Paul II incontrò un gruppo di catéchumènes della Strada che ritornava di un assembramento mondiale al Monte Tabor, dove il movimento spera di costruire un centro permanente. A questa opportunità, il pontefice annunciò l'assembramento dei movimenti, previsto per il 30 maggio del seguente anno e segnalò che la Strada néo-catéchuménal era sul punto di redigere degli statuti ufficialmente approvati dal Vaticano. Alle ultime nuove, questa decisione ha provocato una scissione tra Kiko Arguello, preoccupati di regolarizzare la posizione del movimento, e Carmen Hernandez che insiste sul principio che la Strada néo-catéchuménal non è né un movimento né un'organizzazione. Nel mezzo dell'anno 1998, un primo zampillo della redazione degli statuti fu sottomesso al curia romano. E rigettato finalmente
la Strada néo-catéchuménal che chiede a beneficiare di un statuto di eccezione che non esiste nella chiesa cattolica... Indiscutibilmente, la Strada néo-catéchuménal resta più controversa dei nuovi movimenti e lo resterà probabilmente molto tempo.
Come la Strada introduce le parrocchie
Lo schema della "presa di potere" della Strada néo-catéchuménal è identico in tutte le parrocchie anche se, per gli osservatori locali, questo processo appare aleatorio. È dettato dall'applicazione implacabile e costante del sistema della Strada néo-catëchuménal. Quando i "diplomati" raggiungono un certo stadio si chiede loro di immischiarsi e, in effetti, di prendere possesso, di tutte le attività del catéchèse e dell'insegnamento nella parrocchia affinché in ultima istanza, la sola dottrina valida e disponibile o la loro. I gruppi mirati sono quelli che preparano i candidati ai sacramenti della comunione privata, della comunione solenne-e del matrimonio, così come i genitori dei bambini che devono essere battezzati. !! è considerato anche che nelle tali parrocchie, tutto adulto augurando essere ricevuto nella chiesa cattolica dovrebbe raggiungere le comunità della Strada néo-catéchuménal piuttosto che di ricevere le istruzioni per l'obliquità del processo abituale conosciuto sotto l'abbreviazione Rica (Rito di iniziazione cristiana per adulti). La Strada néo-catéchuménal oppone a tutti i gruppi di parrocchiani organizzati da attività o categoria come gli associazioni caritatives o di giovani. II spera piuttosto di vedere deperire essi e morire, soppiantato dalle sue proprie comunità,
Opposizione nelle diocesi
A quando che la Strada néo-catéchuménal insegue la sua crescita mondiale esponenziale, l'opposizione nelle diocesi aumenta lei anche. In Italia, le diocesi di Firenze, di Torino e di Palermo hanno, imitato le attività della Strada. Nessuna diocesi è andata tuttavia tanto lontano quanto il vescovo di Clifton a Biglietto da visita, al Royaume-Unï. Nella sua diocesi, il vescovo Mervyn Alexander ha lanciato un'inchiesta ufficiale sulle attività della Strada néo-caté, chuménal. Pubblicato nel novembre 1996, il rapporto di inchiesta si è rivelato opprimente. Nel gennaio 1997, il vescovo Alexander ha istituito un decreto amministrativo che mette un termine alle attività della Strada néo-catéchuménal doni la sua diocesi. I preti di due parrocchie furono revocati ed un terzo, il padre Gerry O'Brien della parrocchia Santo -. Nicolas di Tolentino, fu messo alla pensione. Il vescovo Alexander, adesso settuagenario, ha fatto notare â uno dei suoi consiglieri che questa azione lo priverebbe quasi con una certezza di ogni fortuna di promozione.
1, Giuseppe Gennarini. Avvenire, del martedì 30 dicembre 1986.
2, per constatare questi errori di visu, basta esaminare il facsimile della lettera come non è stato pubblicato in Lui cammino catechumenale Roma, Edizioni Paoline. 1993.